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Se pensi che “devi essere sempre presente e disponibile per il tuo caro” per farlo stare bene ...


Si è un punto di riferimento per qualcuno, non perché si è disponibile e presenti per lui h24, ma perché lui sarà sicuro che la persona che ha a fianco gli dona serenità e benessere 

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La Sig.ra S., moglie di una persona malata di demenza da più di sette anni, è stata una mia cliente del percorso #riprenditilatuavita, attraverso cui guido i familiari che si prendono cura di un loro caro a smettere di sentirsi impotenti di fronte alla malattia e a riprendere il controllo della loro vita per ritornare a viverla pienamente, malgrado tutto

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Ha voluto intraprendere il percorso, perché voleva smettere di pensare continuamente alla malattia e al futuro, verso cui aveva spesso tanta ansia e angoscia, e perché desiderava ritornare a vivere con quella serenità e gioia, che l’avevano sempre caratterizzata, nonostante le difficoltà della vita

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Durante la terza sessione del percorso, condivise con me il fatto che si sentiva molto stremata e senza energia, perciò le chiesi se si fosse ritagliata del tempo per se stessa, ma lei mi disse:<<No, perché devo essere sempre presente e disponibile per mio marito. Lui ha bisogno di me: sono il suo punto di riferimento>>

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Io le risposi:<<sicuramente tuo marito ha bisogno di te e non nutro dubbi sul fatto che tu sia per lui il suo punto di riferimento, ma per quale motivo devi essere sempre disponibile e presente?>>

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Mi rispose:<<perché un bravo caregiver si comporta in questa maniera?>>

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Ecco, svelato l’arcano: la sua vitalità e la sua energia erano ostaggio di una sua convinzione profonda, frutto dell’immagine che si era creata nella sua mente del cosiddetto “bravo caregiver”

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Per questo motivo, in quella sessione, abbiamo deciso di lavorare sulle sue convinzioni profonde e grazie al lavoro svolto insieme è riuscita a comprendere che si era fatto un’idea di “caregiver” basata solo sul sacrifico e sul dovere

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E ha avuto la possibilità di capire, inoltre, una cosa importantissima: che tutto questo era la conseguenza di ciò che aveva vissuto da ragazzina con la sua famiglia d’origine. Infatti, aveva dovuto sacrificare lei stessa e i suoi bisogni per “il bene della sua famiglia”, andando a lavorare, invece, di frequentare l’università.  

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Perché, una “brava figlia” si comporta in questo modo!

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Solo che quel sacrificio ha avuto per lei un costo elevatissimo in termini di felicità

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Se anche tu ti rispecchi nella storia della Sig.ra S., sappi che non è necessario che tu sacrifichi te stessa per essere un “bravo caregiver”: puoi senz’altro esserlo, anche prendendoti cura di te e nutrendo tutti quegli aspetti della tua vita per te sono importanti

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Forse, sarai un pochino meno disponibile e presente per il tuo caro, ma sicuramente sarai più felice e questo ti donerà tante energia e vitalità, che potrai utilizzare per prenderti cura di lui

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Non lasciare che vecchi schemi del passato determinino la tua vita, ma utilizza la tua esperienza per migliorare il tuo presente

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Con affetto

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Pietro

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