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Quante volte mi sono sentito impotente di fronte alla malattia?

Immagine del redattore: dott. Pietro Caputodott. Pietro Caputo

Tantissime

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E, quante volte mi sono sentito in colpa subito dopo essermi sentito impotente?

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Tutte le volte

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Sì, perché ogni volta che vedevo peggiorare i miei pazienti, nonostante sessioni e sessioni di stimolazione cognitiva o di altri interventi specifici, vivevo tutto questo come una SCONFITTA

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Ti è familiare?

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Secondo me sì, perché succede anche ai miei clienti del percorso "RIPRENDITILATUAVITA", attraverso cui aiuto i familiari, che si prendono cura di un loro caro, a smettere di rimuginare e di sentirsi in colpa e a ritrovare quella loro straordinaria forza per ritornare a vivere con serenità la loro vita, malgrado le sfide della malattia

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E quando mi sentivo in quello stato, sai cosa facevo? Incrementavo le sessioni di lavoro.

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Invece di una, due alla settimana, anche tre (a prescindere dai protocolli ufficiali):volevo FARE DI PIU’!

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Succede anche ai miei clienti: si sentono impotenti di fronte alla malattia, poi arriva il senso di colpa, perché credono che i peggioramenti dei loro cari dipenda da loro e, voilà, iniziano a fare di più

Stanno più tempo con l’ammalato e meno tempo per sé;

più visite specialistiche;

più assistenza e meno svago

ecc. ecc. ecc..

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Il risultato però non cambia mai: la malattia fa il suo corso ugualmente, io, come i miei clienti, mi sentivo frustrato e molto arrabbiato, e i miei pazienti li vedevo scontenti e stressati

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Se anche tu vivi la stessa situazione, sappi che la strategia del fare di più non aiuterà né te né l’ammalato

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Perché a lungo andare è solo un logoramento e lo sai benissimo: lo vivi sulla tua pelle, anche da diverso tempo, probabilmente

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Il FARE Di PIU’ è solo un modo per gestire tutta quella melma, chiamata “senso di colpa”, ma la verità è una sola: TU NON HAI NESSUNA COLPA, come non ne avevo io allora

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La malattia farà il suo corso a prescindere da te e da me!

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E’ dura da buttare giù, ne so qualcosa, ma è fondamentale che tu te lo ripeta spesso, come ho fatto io.

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Perché?

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Il motivo è semplice: mi ha ricordato che la mia battaglia quotidiana non era con la malattia, ma con me stesso.

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E perché quella semplice frase ha tenuto a bada la mia arroganza, perché, in fondo, credevo veramente di poterla sconfiggere

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Questo, allora, significa che non puoi fare nulla?

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Assolutamente no, anzi.

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Tu hai un grande potere, ma non nei confronti della malattia ma di te stesso (e indirettamente anche del tuo caro)

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Perché quel senso di impotenza, non dipende dalla malattia, ma dai pensieri e dalle emozioni che nutri verso di te in relazione all’evento “malattia” del tuo caro.

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io, infatti, ho iniziato a stare meglio e a superare quelle sensazioni di incapacità e impotenza, quando ho rivolto le mie energia a cambiare me stesso, lasciando perdere la malattia

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Lo stesso succede ai miei clienti del percorso "RIPRENDITILATUAVITA"

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Aveva perfettamente ragione Tolstoj quando diceva:<<Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso>>

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Inizia già da ora a cambiare i pensieri che nutri verso di te e i risultati non tarderanno ad arrivare

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Un caro abbraccio

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Pietro

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