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QUANDO ARRENDERSI ALLA MALATTIA NON È LA FINE MA IL PRIMO PASSO DI UN NUOVO INIZIO


Quando i miei clienti iniziano il percorso “MIAMO&MIPRENDOCURADITE”, spesso condividono con me un loro vissuto: sentono dentro se stessi una spinta a “lottare”. Una lotta contro tutte le difficoltà quotidiane, contro tutto e tutti, contro soprattutto una malattia spietata e inesorabile, cronica e degenerativa, come la demenza. Affrontano la malattia con le unghie e con i denti, al fianco dell’ammalato.

“Devo lottare con mio padre contro questo mostro”

“Devo resistere e lottare con lei sennò molla”

“E’ una lotta dura, non so come farò e come finirà, ma devo farlo per lei”

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Ma durante il percorso poi fanno esperienza che più si lotta e maggiore è la sofferenza. E il motivo è semplice: giornalmente la realtà mostra loro che il peggioramento dell’ammalato continua a prescindere dal loro impegno e dai loro sforzi.

“E’ un lottare contro i mulini a vento”, è uno dei pensieri che una moglie ha espresso una settimana fa in merito a questo argomento. Naturalmente la rabbia, la frustrazione e l’impotenza non sono altro che la diretta conseguenza di questa lotta impari.

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Ma cosa succederebbe se ci arrendessimo alla malattia? Se deponessimo le armi e lasciassimo andare?

A questa domanda molti di loro non riescono a rispondere, perché dal loro punto di vista non era previsto arrendersi. Quando fanno esperienza di questo, tutta quella carica, tutta quella furia cala, così come la rabbia e la frustrazione.

La sofferenza c’è ugualmente, è inevitabile, ma a differenza di prima, quella resa permette loro di creare spazio per qualcos’altro, permette di creare un “vuoto” che non riempiono della presenza costante della malattia e di tutto ciò che potrà avvenire nel futuro, ma uno spazio che decidono di colmare con quello che c’è ora. Un presente fatto non solo di malattia, ma anche di sorrisi, abbracci, gioia e amore, malgrado la malattia, malgrado tutto.

Quella resa, quindi, permette loro in maniera inaspettata di decidere di spostare le loro energie dalla malattia ad altro, un qualcosa che non li priva di energia, ma che li nutre e li sostiene.

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Raramente ho visto che lottare strenuamente possa regalare un nuovo inizio. Il più delle volte ho visto solo tanto dolore e infelicità. Il più delle volte invece ho fatto esperienza con i miei clienti del potere della resa, un potere quasi magico capace di cambiare la loro vita.

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