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DISTINGUERE LA PROPRIA ANSIA DA QUELLA DEL MALATO



La scorsa settimana in reparto è arrivata una signora. Era seduta al tavolo a scrivere continuamente il suo nome e quello dei suoi familiari. Non potevo fermarmi con lei, perché ero occupato in un altro reparto, ma passando più volte l’ho osservata ripetere questo comportamento per tutta la mattinata. nel pomeriggio, sono andato a conoscerla: era un po’ in ansia, mi diceva:<< Sono diventata scema, ieri stavo bene, oggi non mi ricordo nulla>>. Ho cercato di rassicurarla, ma ho miseramente fallito, generando in me non poche frustrazioni, perché alla sua ansia io rispondevo con la mia ansia.

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Lei: non capisco cosa succede, non ricordo nulla. Io: non si preoccupi, può succedere… Lei: come può succedere…non mi è mai successo

Prima batosta

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Lei: ma come è possibile, e continuava a scrivere Io: stia tranquilla, ci siamo noi ad aiutarla. Lei: ma come faccio a stare tranquilla. al posto mio cosa farebbe?

Seconda batosta

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Tutti gli anni di esperienza, la mole di formazione e le diverse strategie imparate in quel momento non mi hanno aiutato. Perché?

Perché i miei errori sono stati: 1. di non essere stato consapevole della mia ansia; 2. di voler sedare a tutti i costi la sua ansia. 3. di aver evitato di prendermi cura della mia ansia, causata dai pensieri che avevo nella testa.

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Le ho chiesto scusa e mi sono per un po’ allontanato in un luogo dove non c'era nessuno. Per qualche minuto, ho respirato consapevolmente, poi sono ritornato da lei e sono stato al suo fianco senza dire nulla.

Dopo qualche minuto, mi ha detto:<< Grazie per essere stato al mio fianco, grazie per il tempo che ha trascorso con me>>. Poi, si è rimessa a scrivere nuovamente per tutto il pomeriggio.

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Succede di voler aiutare l’altro ma di non riuscirci, non perché ci manca la tecnica o l’esperienza, ma perché non ci ascoltiamo, non sentiamo le emozioni che sono dentro di noi.

La prossima volta che cerchi di prenderti cura del tuo caro e vuoi aiutarlo in qualcosa, sii consapevole prima del tuo stato, respira, distingui ciò che è sono le tue difficoltà/emozioni dalle sue difficolta/emozioni, prenditi cura di te e poi versa il tuo aiuto nei suoi confronti.

Sarai più efficace ed eviterai molte frustrazioni.




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