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Immagine del redattoredott. Pietro Caputo

COSA PUOI FARE QUANDO I TUOI PENSIERI NON TI DANNO TREGUA E TI SENTI SENZA ENERGIA E IN ANSIA


La Sig. F., moglie di un signore malato di demenza da tre anni, ha seguito tempo fa il percorso

“MIAMO&MIPRENDOCURADITE”, perché desiderava ricominciare a prendere in mano la sua vita e voleva sentirsi più leggera e forte. Mi diceva spesso che i pesi che si portava addosso erano veramente tanti e che da sola non riusciva a trovare una soluzione alla marea di emozioni e pensieri che la assediavano.

In una delle sessioni, ricordo bene che ha mi ha chiesto un aiuto quasi disperato per gestire i suoi pensieri. Mi diceva che nella quotidianità si sentiva come invasa e che spesso alla fine della giornata soffriva d’ansia e di disturbi del sonno.

Pensieri di ogni tipo affollavano la sua mente: sulla progressione della malattia del marito, sulla paura che lui cadesse o che gli potesse succedere qualcosa mentre mangiava, pensieri relativi a scenari immaginari dopo la sua morte. Solo per fare degli esempi.

Era visibilmente molto provata.

Abbiamo lavorato insieme due sessioni per poter risolvere il problema, soluzione che è consistita in una modalità nuova di gestire i suoi pensieri.

Lei era abituata a “combattere”. Ogniqualvolta si presentavano, o andava dietro a loro (con conseguente ansia a palla) oppure li respingeva, facendo finta che non esistessero o “non pensandoci”. In realtà, tutte queste strategie non facevano altro che dare energia a questi pensieri, che si presentava più forti e in massa.

La nuova modalità che ha imparato invece prevedeva un “Accogliere” i pensieri e un “Lasciarli andare”. In altre parole, quando questi arrivavano nella sua mente, in un primo momento, si limitava a diventarne consapevole “senza giudicarli”. Poi, a differenza di prima, non li resisteva, non si attaccava a loro, ma sceglieva puntualmente di lasciarli andare, cioè di rimanere nel momento presente.

Non è stato facile.

All’inizio, ogni giorno mi mandava dei messaggi per dirmi che era dura, che non riusciva. Ma era una donna caparbia e molto determinata: desiderava ardentemente sentirsi più leggera e forte per ricominciare a vivere, malgrado la malattia del marito. Ha avuto bisogno dei suoi tempi e di tanta pratica, ma poi piano piano ha imparato a gestire meglio questo suo problema e a ritrovare più energia e soprattutto a migliorare il suo sonno.

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