
Tempo fa, la Signora F. viene da me per chiedermi un aiuto, perché si sentiva infelice e stressata. E’ una moglie di un malato di demenza e da quattro anni quotidianamente si prende cura di lui, trascurando completamente se stessa e i suoi bisogni. Sente che la sua vita sta diventando un inferno e ogni giorno che passa è sempre più difficile trovare il modo per superare le diverse difficoltà.
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Durante il colloquio, emerge che una delle sue problematiche principali è non riuscire a trovare tempo per le sue cose. Deve occuparsi di tutto, in primis del lavoro e del marito ed è sola, in quanto i figli sono lontani. Ha provato a chiedere un aiuto esterno e si è avvalsa del supporto di un centro diurno: una strategia che ha funzionato per la gestione del marito e che le ha permesso di continuare a lavorare, ma non di occuparsi del proprio benessere. Infatti, svolge un lavoro stressante e questo non le agevola le cose. E poi, ci sono i tanti impegni quotidiani, dalla spesa, alla pulizia di casa sino a preparare da mangiare e quant’altro.
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Dopo una fase di ascolto rispettoso e profondo, ho suggerito alla signora di "imporsi" quotidianamente una piccola parentesi di tempo dedicata solo a se stessa. Può apparire molto semplice, quasi banale, ma assicuro che per lei questo esercizio era veramente complicato. Un paradosso? Sì, perché voleva del tempo del tempo per sé, ma allo stesso tempo faceva fatica a fermarsi: c’era sempre qualcosa da fare! L’esercizio era questo: si doveva impegnare per dieci minuti al giorno, non di più né
meno, a fare quello che sentiva e desiderava profondamente.
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Dopo due settimane, è ritornata da me sorridente ed entusiasta, perché era riuscita a portare a termine questa sua sfida. Quel giorno, mi ha lasciato promettendomi che si sarebbe impegnata per 15 minuti al giorno.
Ieri, dopo due mesi, mi ha mandato un messaggio, informandomi che è arrivata a trenta minuti e che si sente orgogliosa di sé e molto contenta. La sua vita non è per niente facile e le sfide sono ancora tante e molto complesse, ma quella mezz’ora al giorno ora per lei è uno spazio tutto suo, dedicato al suo benessere e alla sua armonia.
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Ho voluto condividere con voi questo caso, perché rappresenta una delle difficoltà che spesso mi riportano alcuni familiari. In alcuni casi, il cambiamento necessita di pazienza e di piccoli passi, come l’acqua che goccia a goccia scava nella roccia, ma i risultati che si ottengono possono incidere profondamente sul proprio benessere e di conseguenza sulle persone che ci sono vicino e in questi casi particolari il primo a giovare del benessere del caregiver è proprio il malato di demenza.
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