
Alcuni familiari mi hanno scritto che non hanno idea da dove iniziare per prendersi cura di sé e mi hanno chiesto un suggerimento. Questo post, quindi, sarà molto pratico e spero possa aiutare quanti sperimentano questa difficoltà.
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Come faccio sempre, condivido ciò che ho sperimentato su di me e che ha aiutato anche tanti altri familiari.
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In generale, in maniera molto semplice e intuitiva, noi siamo il frutto delle nostre abitudini: se poniamo attenzione (e già questo è un primo esercizio, di cui ho parlato in altri post), ci accorgeremo che nell’arco della giornata pensiamo/facciamo cose “ridondanti” e ripetute. La cosa molto interessante è che ci sono pensieri ed attività che arricchiscono la nostra giornata e ci danno energia (fisica, emotiva e psicologia), ma, anche attività/pensieri che ci impoveriscono e ci rubano tanta energia.
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Il primo passo pertanto è focalizzare l’attenzione sulle attività (per quanto riguarda i pensieri ne parleremo nei post successivi) che svolgiamo quotidianamente.
. . . . . Ecco allora in cosa consiste l’esercizio:
Prendere carta e penna;
Dividere il foglio a metà;
Su di un lato scrivere “attività che nutrono”, mentre sull’altro lato “attività che impoveriscono”;
Utilizzare il “respiro consapevole” (che ho postato diversi giorni fa, oppure che trovate sulla sezione “risorse gratuite” sul mio sito) per favorire la presenza e l’ascolto profondo
Compilare le due tabelle.
Utilizzare nuovamente il "respiro consapevole" per far sedimentare tutto ciò vissuto/pensato durante l'esercizio.
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E’ un esercizio molto semplice, ma allo stesso tempo potente. Questo perché ci permette attraverso la consapevolezza di non incappare negli stessi circuiti disfunzionali e di ripetere gli stessi errori, dando spazio invece a tutto ciò che favorisce il nostro benessere.
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Per fare un esempio pratico.
Se mi rendo conto che leggere i quotidiani è un’attività che mi mette ansia e che mi porta poi ad avere un umore negativo (e tanto altro!), deciderò di evitare di fare questo per dedicarmi invece ad un’attività che mi fa stare bene e mi ricarica (es. leggere un bel romanzo oppure ascoltare musica o quant’altro. Ognuno ha le sue!).
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Per chi si prende cura di un malato di demenza, è fondamentale preservare il proprio benessere e un piccolo passo verso questo obiettivo è incrementare le attività che ci fanno stare bene a discapito di quelle che invece di fanno stare male.
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Sottolineo infine che affinché l’esercizio abbia i suoi effetti non è necessaria solo la consapevolezza, ma avere pazienza, costanza e dedizione nel nutrirsi di ciò che ci fa bene.
Come ci ricorda San Francesco d’Assisi:
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.”
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